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Implantologia dentale senza osso

Per l’implantologia dentale senza osso, la soluzione migliore è proprio lo iuxta-osseo.

Questa tecnica è indicata per il trattamento con carico immediato delle atrofie gravi e avanzate dell’osso. Per pazienti edentuli o con perdita di denti parziale

Potremmo trovare altre soluzioni alternative non efficaci quanto la iuxtaossea, ma pur sempre soluzioni da poter prendere in considerazione.

Gli innesti ossei possono durare tramite conferme da studi statistici nei pazienti non fumatori limitata a 10 anni.

Gli impianti zigomatici questi impianti richiedono un’appropriata selezione.

Le condizioni preesistenti di patologia sinusale devono essere in regola per operare. Anche se molto limitato come rischio, potrebbe causare la sinusite.

 

A differenza di queste due soluzioni, L’impianto iuxta-osseo non ha controindicazioni di tipo anatomico. Infatti, in caso di fallimento dell’operazione, non influisce sulla prognosi e il decorso dell’impianto. Questo perché la tecnica con la quale si opera, non andrà a coinvolgere in alcun modo il seno mascellare.

Implantologia dentale senza osso: in cosa è migliore?

È molto importante specificare che questi impianti possono essere installati anche con malattie, problematiche o abitudini in modo particolare.

Ad esempio possono essere tranquillamente installati se il paziente ha problemi come:

  • Patologia sinusale;
  • È fumatore;
  • Ha il diabete di tipo uno o due;
  • Ha problemi di osteoporosi.

Tutte questi punti, non saranno di intralcio né per l’operazione né per il successo dell’impianto.

Inoltre, se il paziente ha un’atrofia severa della mascella e della mandibola in un solo giorno di trattamento può ripristinare la funzione masticatoria ed estetica.

L’impianto ti evita tutti questi problemi futuri perché non è inserito all’interno dell’osso, ma sopra. A stretto contatto e bloccato.

La stabilità di esso, inoltre, riesce a bloccare la formazione di tessuto fibroso. L’impianto iuxta-osseo non è un impianto progettato e costruito per ogni singolo paziente.

Sarebbe una tecnica indicata per il trattamento delle severe atrofie parziali o totali della mascella e della mandibola. Questa tecnica (parziale) se le altre procedure sono fallite, consente un nuovo intervento.

Implantologia dentale senza osso: prima fase

La prima fase sarà quella di realizzare una TAC. Verrà eseguita sulla scorta di specifici parametri, si ottiene un modello virtuale stampabile in 3d.

Sul modello anatomico ottenuto dalla stampa con informazioni specifiche qualitative e quantitative. Esse verranno quindi spedite all’odontotecnico per la fusione.

Il processo si adatta alle seguenti fasi:

  1. TAC multistrato;
  2.  Modello virtuale in 3d;
  3. Modello anatomico realizzato in 3d printing
  4. Disegno analogico;
  5. Fusione con controllo radiologico delle micro-porosità.

È in corso la valutazione della realizzazione in totale flusso digitale modello virtuale; disegno al cad, informazione mediante file al processo produttivo in laser. La prototipazione in laser è seguita da un trattamento termico distensivo in forno.

Seconda fase

Sul modello si progetta il disegno della struttura le informazioni qualitative e quantitative vengono inviate all’odontotecnico per la fusione.

La seconda fase, è quella della preparazione all’intervento. Si eseguirà in anestesia locale, togliendo la funzione alla mascella superiore e/o inferiore.

L’obbiettivo principale del trattamento è la precisione del contatto osseo del dispositivo sulla superficie ossea e la sua stabilità primaria immediata. Quando verrà fatto il disegno, dovrà consentire inoltre che questa stabilità si mantenga nel tempo. Soprattutto quando l’impianto verrà caricato e sottoposto alle forze masticatorie.

La stabilità del dispositivo si raggiunge grazie al superamento dei sottosquadri ossei che devono essere pianificati in fase di progettazione. L’impianto iuxta-osseo è caricato immediatamente con un provvisorio fisso che deve rimanere per circa 4 mesi. In attesa che il letto periostale lo ancori definitivamente all’osso.

Complicazioni

Problema: Solitamente quando si notano delle complicazioni, si riversano sui tessuti molli.  Ad esempio un eccessivo spazio morto tra il metallo e l’osso che appunto si riempie di tessuto fibroso. Questo problema può rimanere così o col tempo diventare sempre peggio, infiammandosi.

Come risolvere il problema? Risolvibile con l’amputazione di una parte della struttura.

Inoltre, se per qualche ragione l’impianto si mobilizza significa che al contatto osso-impianto si è interposto un eccesso di tessuto fibroso. Quando si sviluppa una situazione del genere, la rimozione del dispositivo sarà la soluzione.

Collegamento osso-impianto

L’impianto iuxta-osseo si può unire all’osso in 4 modi differenti, quali?

  • Tramite un contatto fibroso di collagene, senza causare fibroso, senza infiammazione e infezione
  • Con un contatto diretto dell’osso e trattenuto a esso dalle fibre;
  • Unito nel periostio profondo e trattenuto dalle fibre
  • Questo è molto raro, però succede che può essere integrato incluso nell’osso.

Importante specificare che nessuna di queste modalità è superiore ad un’altra.

L’unica cosa che importa è che l’impianto mantenga la sua stabilità senza segni di sofferenza e infiammazione.

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Cos’è l’osteointegrazione?

Di solito, dopo il posizionamento di un impianto dentale, si svilupperà un processo naturalmente dato dal tuo corpo: l’osteointegrazione. Questo processo consente agli impianti dentali di diventare una parte permanente della mascella. Essa è più comunemente associata alle procedure di impianto dentale, ma è lo stesso processo che avviene quando si ha una frattura nel corpo.

Gli impianti dentali sono sostituti artificiali per i denti mancanti.

Un dente naturale comprende una corona e una radice, mentre un impianto è costituito da un impianto biocompatibile, una corona in porcellana e una vite. Il processo di osteointegrazione dura tipicamente da tre a sei mesi. Una volta completato il processo, viene fissata la corona dentale, completando il processo di impianto dentale. Esiste un unico impianto per persone senza osso mascellare sviluppato ed è l’impianto a griglia. Ovvero un impianto che non necessita di osteointegrazione.

Osteointegrazione e impianti senza osso

Nel momento in cui il dentista decide con il paziente di inserire un impianto a griglia ci sarà un primo passaggio fondamentale. Ovvero effettuare una visita parodontale complessiva.

Al termine del trattamento, il paziente otterrà il suo sorriso, senza una rigenerazione ossea, sostituita da una griglia in titanio. 

Questo significa che la rigenerazione ossea che avviene solitamente in modo naturale con un impianto dentale classico, verrà sostituita appunto con una griglia in titanio.

Differenza tra chirurgia osteointegrata e iuxtaossea

Entrambe le procedure possono offrirti un’anticipazione del risultato finale, grazie all’ampia documentazione ed alle nuove tecnologie.

Qual è quindi la principale differenza tra la chirurgia osteointegrata e iuxtaossea?

Nel primo caso prevede semplicemente l’inserimento di impianti dentali direttamente nell’osso con tecniche mininvasive, ma impiegando più di un’unica seduta per concludere l’operazione. Invece nel secondo caso, il iuxtaosseo pone una griglia tra l’osso e il periostio con la possibilità di concludere l’intervento in un’unica seduta.

Osteointegrazione e impianti a griglia: pro, contro e durata dell’impianto

L’impianto a griglia, chiamato anche iuxtaosseo o sottoperiosteo viene installato nella gengiva. Poggiando quindi sulla mascella del paziente tramite un sistema di piastre metalliche e pilastri di ancoraggio.

È un’operazione che non ha bisogno di osteointegrazione, questa situazione però può avere dei pro e dei contro.

Impianto a griglia: Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Quanto costa e quanto può durare?

I vantaggi principali degli impianti a griglia sono:

  • Ti permette di sostituire i denti quando il volume osseo non è sufficiente;
  • Non ha bisogno di un osteointegrazione, quindi anche nel peggiore dei casi della situazione dentale di un paziente potrebbe essere benissimo presa in considerazione come scelta;
  • Può essere utilizzata sia per un singolo dente che per il restauro di un’arcata totale dentaria;
  • Questo tipo di impianto può anche consentire un carico immediato, che permette al paziente di sopportare meglio il trattamento.

Per quanto riguarda gli svantaggi di questi tipo di impianti dentali, ne esiste solo uno solo:

  • Il fatto che non siano osteointegranti può essere sia un vantaggio che uno svantaggio. Infatti potrebbe portare a una serie di complicazioni a lungo termine.

Quanto è la durata di vita di un impianto senza osso?

Questo varia molto da persona a persona. Dipenderà tutto principalmente dal paziente, in base a come riesce a mantenere la sua igiene orale.

Inoltre, non tutto dipende da lui ovviamente, sarà anche una questione di qualità del materiale utilizzato dal dentista e dal lavoro svolto. Lo specialista per far durare al meglio l’impianto dovrà svolgere un lavoro preciso e certosino.

Quanto costa?

Dipende principalmente dalla portata del lavoro da svolgere.

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Cosa sono le griglie sottoperiostali

Le griglie sottoperiostali fanno parte del rango dell’implantologia. Sono un nuovo tipo di implantologia progettata con delle tecnologie nuove e sofisticate.

Di cosa si tratta?  Un impianto progettato per ogni singolo paziente che lo necessita. Segue l’anatomia individuale.
Grazie a una radiografia che si eseguirà nello studio dentistico, un apposito programma creerà l’intera progettazione dell’impianto.

Come funziona questo programma? Produce con un raggio laser che sinterizza il titanio a strati successivi.

Infine, si otterrà quindi un risultato di un impianto preciso al millimetro. Consentirà inoltre, anche la preparazione dei primi provvisori posizionati al fine di consentire la masticazione e la guarigione delle gengive.

Le griglie sottoperiostali sono un tipo di impianto che si appoggia all’osso lungo la sua superficie. Sono particolarmente indicati per chi non può prendere la strada di un’implantologia endossea.

La griglia periostale è la svolta dell’implantologia!

Griglie sottoperiostali: quando sono usate?

Le griglie periostali nello specifico sono impianti dentali che vengono usati nel momento in cui un paziente non può usare un impianto tradizionale con la funzione di osteointegrazione.

Questo può capitare per svariati motivi, mancanza di osso, oppure gengive non sane o altri problemi.

Si ricorre a questa soluzione quando:

  • la quantità dell’osso mascellare non è sufficiente per sostenere questo tipo di impianto;
  • Perché la rigenerazione ossea non ha funzionato;
  • La qualità dell’osso risulta scadente.

Quando capita uno di questi casi si ricorre alle griglie sottoperiostali. Ovvero griglie in titanio sulle quali vengono montate le arcate dentarie fisse.

Cos’è il periostio?

Il periostio è presente in tutte le ossa.

Sarebbe una membrana connettiva fibro-elastica. Essa riesce ad aderire alla superficie esterna delle ossa.

Il periostio è una sottile membrana che avvolge l’osso sotto la gengiva.

Visto da microscopio è possibile notare due strati:

  • Quello esterno, fibroso e compatto. Esso inoltre è povero di cellule ma ricco di vasi.
  • Lo strato interno. Strato profondo, più ricco di cellule e contenente un’estesa rete capillare e fibre elastiche.

Griglie sottoperiostali: procedura prima dell’operazione

Prima di agire con l’operazione bisognerà svolgere delle determinate operazioni. Dividiamo la prassi in tre fasi.

  1. La visita con un chirurgo specializzato.
    In questa visita, lo specialista, farà al paziente una valutazione dettagliata. Procedendo sottoponendo il paziente a una TAC.
  2. La progettazione della griglia in base all’esito radiologico
    Una volta che il medico avrà le carte in mano, potrà quindi progettare la griglia secondo la particolare conformazione ossea della mandibola o della mascella del paziente.
  3. La costruzione da parte di un esperto di impianti
    Questo esperto dovrà possedere la certificazione da parte del ministero della salute per la procedura di realizzazione.
    Sulla base dell’elaborazione del dottore, e della Tac, il produttore per mezzo di un computer dotato di una tecnologia cad-cam e collegato ad una fresatrice, realizzerà l’impianto sottoperiosteo con precisione al millimetro.

Come avviene l’operazione

  1. La prima cosa che si farà è la preparazione e la sterilizzazione della griglia sottoperiostale in titanio.
  2. Il secondo punto sarà l’anestesia. Solitamente si agisce con l’anestesia locale. Svolta da un anestesista esperto. Questo perché l’intervento potrà durare a lungo;
  3. A questo punto il chirurgo andrà a sollevare la gengiva con un’incisione, staccandola dall’osso sottostante.
  4. La griglia in titanio verrà appoggiata e fissata con delle micro viti all’osso mascellare.
  5. Una volta concluso il quarto punto, si andrà a chiudere i lembi gengivali con dei punti di sutura. Rimarrà visibile e sporgente solo il moncone su cui verrà agganciata la protesi.
  6. In base al paziente e all’operazione, il chirurgo sceglierà se fissare subito le protesi ai monconi, oppure attendere la guarigione. Il tempo di guarigione richiede 1 o 2 settimane.
  7. Il passaggio finale è quello dell’inserimento della protesi dentaria creata in precedenza.

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Come scegliere un impianto dentale

Come scegliere un impianto dentale è la domanda che ti stai ponendo?
Di solito le persone che hanno perso i denti o non si trovano a loro agio con essi. Sono in imbarazzo a sorridere e non riescono a parlare con sicurezza.

Quando non si hanno tutti i denti, si possono sviluppare delle cattive abitudini alimentari non riuscendo a masticare tutti i cibi.
Questa condizione, in seguito porta anche ad avere problemi di salute.

Gli impianti dentali, quindi, non solo favoriscono alle persone una soluzione estetica, ma anche salutare.

Inoltre non sono solo protesi dentarie, ma sostituiscono in maniera eccelsa il dente naturale. Essi agiscono come radici artificiali per supportare la piena funzionalità e prevenire una futura perdita mascellare.

Infatti sostituiscono le radici del dente, dando la possibilità di poter masticare ogni tipo di cibo senza problemi. Inoltre, questi tipi aiutano a stimolare e mantenere la mascella, prevenendo la perdita ossea e contribuendo a sostenere i tratti del viso.

Come scegliere un impianto dentale: quali sono le soluzioni?

  • All On Four: in sintesi sarebbe una protesi fissata da quattro impianti. Il risultato è una protesi salda e offre ottimi risultati anche estetici.
    L’operazione è mini invasiva, non prevede tagli e punti di sutura. Inoltre, la situazione post operatoria sarà breve ed il paziente non avrà particolari disagi. 
  • All On Six: è identica alla procedura precedente, solo che nell’arcata avrà sei impianti anziché quattro.
  • Overdenture: in questo caso le protesi saranno mobili. Saranno ancorate a due o più impianti.
    Oltre a ciò il paziente potrà rimuoverla nell’arco del giorno per la regolare igiene.
    Si tratta di una protesi molto più comoda rispetto alle dentiere. Soprattutto non necessiterà di una pasta adesiva per adattarla.

Se il paziente dovesse avere poco osso, in caso ci siano le condizioni, si possono inserire impianti corti, inclinati o zigomatici.
In alternativa è possibile rigenerare l’osso, fino ad avere almeno 20 mm.

Questa operazione consente l’applicazione di un impianto senza alcun problema. Molto importante è avere un aggiornamento tecnologico e pratico. Infatti deve essere alla base della scelta della clinica dentale nella quale si va a effettuare l’intervento chirurgico.

Possiamo quindi affermare che: dentisti che non investono in impianti di ultima generazione, non sono una buona soluzione.

Nei paragrafi successivi, spiegheremo nel dettaglio due tipi di scelta di impianti di grande successo, più comunemente utilizzati.

Gli impianti endossei

In base al tipo di impianto dentale, esistono diverse opzioni di rivestimento, connettore e dimensioni tra cui il tuo dentista sceglierà.
Esistono diversi metodi per il posizionamento degli impianti, ma di solito si suddividono solo in due categorie.
Endossei e sottoperiostei.

Impianti dentali endossei: è il tipo di impianto dentale che viene usato più spesso. Utilizzati anche come alternativa a un ponte o una protesi rimovibile. 

Il tuo odontotecnico ti consiglierà quello più adatto a te, ma gli impianti endossei sono sicuri, efficaci e la scelta più popolare utilizzata oggi.

  • Trattamento: perforano l’osso mascellare e inseriscono una radice artificiale in titanio.
    Per concludere il trattamento, si dovranno attendere alle volte anche un paio di mesi. Questo perché devono guarire i tessuti molli.
    Gli impianti endossei inoltre, sono noti per avere uno dei risultati più stabili e naturali. Però per poterlo inserire, bisogna avere un’ottima stabilità e salute delle ossa mascellari e delle gengive. In caso contrario si può ricorrere a un impianto sottoperiosteo.

Impianti sottoperiostei

Impianti sottoperiostei: utilizzati meno spesso degli impianti endossei. Una volta erano usati principalmente per mantenere le protesi in posizione in pazienti con altezza ossea insufficiente.
Gli impianti sottoperiostei, vengono posizionati sopra l’osso mascellare all’interno del tessuto gengivale. Il perno dell’impianto metallico sarà esposto attraverso le gengive per trattenere la protesi.

  • Trattamento: l’intero processo, si svolgerà in solo due visite dentistiche. Inoltre, spesso è un piano di trattamento molto più breve rispetto a un impianto endosseo.
  • Stabilità: non avranno lo stesso livello di stabilità di un impianto endosseo.
    Questo perché l’impianto non entra nell’osso mascellare ma è appoggiato sull’osso ed è tenuto in posizione solo dai tessuti molli. Sicuramente molto più stabile di una protesi, ma meno stabile di un impianto endosseo.

Come scegliere un impianto dentale: considera il tuo budget

Una cosa molto importante da tenere in considerazione al di fuori della nostra salute dentale, è il budget.
In cosa andrà a spendere il tuo dentista?

  • La vite: questo è l’elemento che verrà inserito all’interno dell’osso mascellare, colui che farà da radice.
  • Il moncone: fa da tramite, per collegare l’impianto alla corona dentale.
  • La corona: la parte finale, colei che andrà a sostituire il dente mancante.
    Questa parte dell’impianto è quella più costosa, dipende infatti dalla qualità dei materiali utilizzati e dal risultato estetico che offrono.

Le corone migliori sono quelle che riescono ad offrire risultati migliori.
Ovvero oltre che in campo estetico e salutare, anche per una questione di comodità e masticazione.

Inciderà sul prezzo finale non solo l’impianto stesso ma anche la lavorazione, competenza e professionalità usata dal chirurgo.
E ancora, gli esami specifici, come la TAC 3D, che consentirà al medico di avere una radiografia totale della vostra cavità orale.
In questo modo potrà lavorare in modo impeccabile.

E infine l’anestesia e il tipo di sedazione.

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