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Impianto a griglia: le fasi dell’intervento

Impianto a griglia: le fasi dell’intervento devono essere assolutamente rispettate in modo certosino. Purtroppo molti pazienti, si possono ritrovare nella condizione di dover inserire degli impianti dentali, che sia per la vecchiaia o qualsiasi altra causa.

Infatti, per chi ha il bisogno di inserire dei denti fissi artificiali, esistono diverse soluzioni. L’inserimento di un singolo dente in un paziente con una quantità sufficiente di osso e una qualità impeccabile, sarà ovviamente diverso del dover applicare impianti dentali senza osso in un’intera arcata.

Insomma, quello che vogliamo dire è che ogni paziente è a sé così come il suo caso clinico. Alcuni sono più complessi, altri invece più facili.

Molte persone dopo un’accurata visita dentistica, capiscono che hanno bisogno di un impianto dentale. Però purtroppo la mancanza di osso gli impedirà di procedere con il classico processo.

Proprio per questo motivo molti studi hanno sviluppato delle tecniche avanzate in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza, estetica e per la salute dentale! Stiamo parlando degli impianti a griglia, come avviene il loro processo di installazione?

Impianto a griglia: le fasi dell’intervento, la fase iniziale

Come per ogni tipo di impianto dentale, anche per quelli a griglia è di fondamentale importanza fare un Checkup completo della situazione attuale del paziente. Quindi una raccolta particolareggiata della situazione e lo stato osseo.

Bisognerà ricorrere quindi a una radiografia, così da poter vedere a computer le arcate dentarie da trattare in seguito.
E poi il secondo step sarà quello di prendere le impronte delle arcate.

In questa prima fase, il terzo step, sarà quello di realizzare una mascherina in resina coi dati ottenuti. Il paziente la indosserà e dovrà fare un esame tomografico. La tomografia, permetterà la ricostruzione e la riproduzione dell’osso del paziente in un formato tridimensionale.

Arrivati a questo punto, l’odontoiatrà potrà inviare il file medico DICOM a un team di lavoro BTK in questo modo verrà realizzato un modello concreto del pre-intervento.

Impianto a griglia: le fasi dell’intervento, il disegno virtuale

Una volta che il modellino è stato creato, verrà poi progettata la sua struttura definitiva e si dovrà inserire nella bocca del paziente e servirà per sostenere i denti che verranno applicati su di esso.

Attraverso un disegno tecnico curato da un elaboratore (cad) il team BTK andrà a disegnare una griglia. Prima di essere stampata servirà l’approvazione del dentista.
Lui ovviamente, dovendo svolgere l’intervento, valuterà le eventuali modifiche.

Essa racchiude il modello dei monconi dato dall’odontoiatra che effettuerà l’impianto in seguito e valuterà se ci saranno da svolgere eventuali modifiche.

Impianto a griglia: le fasi dell’intervento, concretizzazione

Dal momento in cui la griglia sarà disegnata e l’odontoiatra darà la sua approvazione, si passerà a una stampa fisica di essa. Un macchinario apposito, andrà a ricrearla.

Di cosa stiamo parlando? Il compito di questo macchinario è proprio quello di ricreare grazie ad un raggio laser ad alta intensità le polveri di titanio. Si creeranno degli strati con le polveri, in modo tale da poter costruire una struttura tridimensionale perfettamente funzionante.

Una grande e particolare caratteristica dell’impianto a griglia è che esso sarà in grado di garantire purezza e omogeneità.

L’igiene prima dell’inserimento

La fase precedente a quella dell’intervento è la lucidatura della griglia. Infatti, per evitare eventuali problemi e per poter concludere il lavoro in modo perfetto, si rifinirà l’impianto con un’elettrolucidatura.

Dipoi, si decontaminerà e si farà un processo di sterilizzazione. Solo in questo momento, si potrà mandare l’impianto allo studio per poi svolgere finalmente l’intervento.

Niente viene lasciato al caso, viene registrato ogni procedimento. In questo modo sarà tracciabile così facendo, il prodotto sarà all’altezza delle certificazioni di qualsiasi richiesta.

L’intervento…

Al paziente in questione verrà effettuata l’anestesia analgesica.

Di cosa si tratta?

Stiamo parlando di quel tipo di sedazione per la quale il paziente conserva la capacità di respirare autonomamente, rispondendo agli stimoli. Consente inoltre di ridurre o addirittura far scomparire l’ansia e l’agitazione e lo squilibrio emotivo.

Il secondo passo dell’operazione sarà lo scollamento della gengiva così da poter ancorare la griglia all’osso con due viti.

Una volta inserito l’impianto si procederà con dei punti di sutura. Al termine, gli viene consegnato una protesi provvisoria in resina che potrà essere applicato in poche ore. Essa dovrà essere portata per tre o quattro mesi, per far guarire al meglio l’area. L’ultimo passaggio sarà quello di inserire la protesi con i denti fissi definitivi.

L’intervento non è doloroso!

Di sicuro pensando alla recisione delle gengive hai subito pensato a dolore, ma non è per niente così. Anzi al contrario, non sentirai dolore né durante né dopo l’intervento. Questo perché grazie all’evoluzione della medicina, esistono delle tecniche farmacologiche in grado di non farti sentire dolore durante questi tipo di interventi.

Nel corso dell’intervento il medico anestesista si occuperà solamente del benessere del paziente. Tenendo sotto controllo la sedazione e la vita del paziente.

Con la sedazione analgesica controllata il paziente è sveglio ma non sentirà alcun dolore né fastidio.

Il paziente verrà dimesso al termine dell’intervento e dovrà assumere farmaci a base di paracetamolo. In questo modo anche nella post operazione non si percepirà alcun tipo di dolore.

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Grave atrofia mascellare

La perdita dei propri denti, seguita nel peggiore dei casi da grave atrofia mascellare non significa solo trauma fisico ma anche psicologico. Infatti, avere una buona dentatura non significa solo ottima salute orale, ma verrà accompagnata anche da benessere fisico e simbolo di giovinezza.

Quindi tornando a discutere a proposito di atrofia ossea mascellare, essa è una conseguenza a una perdita traumatica dei denti. Ma non solo, potrebbe essere un problema fisiologico, dei denti e di conseguenza dell’osso alveolare. Il suo compito sarebbe quello di tenerli nelle rispettive arcate.

Infatti dopo la perdita effettiva del dente, avviene il fenomeno del riassorbimento dei tessuti di sostegno con conseguente atrofia. Quando un paziente si ritrova invece in situazioni più gravi, come è per l’appunto l’edentulia, a seguire avverrà una grave atrofia mascellare.

Cosa comporta questa situazione?

  1. Paralisi dell’osso stesso;
  2. Gravi problemi con alimentazione;
  3. Gravi problemi per quanto riguarda la comunicazione;
  4. Un problema estetico.

Approfondiamo l’argomento.

Grave atrofia mascellare: cause

Prima di tutto, cosa causa questa condizione dentale? Sono svariate le fonti del problema:

  • In primo luogo, quella più comune, una carie non trattata;
  • Specialmente con l’avanzare dell’età, la perdita del dente;
  • Parodontite;
  • Molte persone, con il passare degli anni favoriscono i cibi facili da masticare, quindi morbidi. Perciò una dieta non completa potrebbe essere un’altra causa.
  • Progredendo in base alla gravità del problema, potrebbe essere il cancro orale la causa di una grave atrofia mascellare. Di solito si diagnostica a persone intorno ai sessant’anni.
  • In fine troviamo le malattie croniche. Che che comportano l’assunzione perenne di farmaci e in seguito la secchezza delle fauci.

Ci sono alcune parti della bocca, dove l’osso ha uno spessore ridotto rispetto agli altri, ad esempio in corrispondenza dei molari inferiori o superiori.

Pazienti edentuli spesso hanno bisogno di una quantità sufficiente di osso per inserire un impianto dentale classico. Altrimenti la soluzione sarebbe ricorrere a impianti a griglia che non forano l’osso ma si poggiano sopra esso.

Grave atrofia mascellare: Soluzione

Ci sono due particolari situazioni che si possono creare, ovvero, l’atrofia mascellare in uno stato iniziale e lo stato avanzato.

Se non è ancora arrivata a gravi livelli, si può pensare di intervenire con innesti ossei. Dando così la possibilità di inserire gli impianti dentali.
Può succedere che venga prelevato dal paziente stesso la parte di osso necessaria. Di solito si usa l’osso del cranio o dell’anca. Se non è possibile o il paziente non è d’accordo a fare un’operazione tipo, si può ricorrere a un donatore. Questa soluzione inoltre, offre un risparmio di tempo per quanto riguarda l’operazione e denaro.

In caso l’atrofia mascellare sia già a livelli gravi, non si potranno inserire impianti di questo genere.

Quale sarà la soluzione?

Si farà al paziente, prima di tutto una radiografia. Dando quindi la possibilità di operare con la massima precisione, in seguito verrà quindi inserito un impianto iuxtaosseo. Un’operazione che a differenza delle altre risulterà molto più svelta, non dovendo forare nessun osso, ma applicando una griglia al di sopra di esso.

Si può curare anche in età avanzata?

Molti pensano che la perdita dei denti nell’anziano spesso sia inevitabile. Al contrario, oltre a poter curare la situazione, appunto con impianti iuxtaossei, si può anche prevenire!

Conservando la propria dentatura naturale infatti, si avrà la possibilità di evitare gravi atrofie in futuro. Questo obiettivo è raggiungibile, mantenendo delle buone abitudini di salute generale e dentale.

Per esempio, con un programma di prevenzione personalizzato. Permettendo quindi di evitare carie o altri problemi futuri.

Come evitare le atrofie mascellari

In realtà esistono delle soluzioni per evitare che le atrofie mascellari si presentino.

  • Importante è lavare i denti almeno due volte al giorno, dopo i pasti;
  • Usare il filo interdentale dopo aver passato lo spazzolino e in seguito sciacquare con un collutorio contenente fluoro.
  • Non fumare o almeno diminuire;
  • Usare il paradenti durante lo sport;
  • Indossare un bite in caso di digrignamento notturno;
  • Assumere molta vitamina D per evitare l’osteoporosi e fortificare le ossa;
  • Mantenere sotto controllo il diabete, esso causa molti problemi parodontali;
  • Se possibile evitare di assumere determinati farmaci;
  • Avere una dieta equilibrata;
  • Evitare caramelle, salatini e patatine. In caso non puoi proprio farne a meno, lava i denti subito dopo.
  • Visita il dentista ogni 6 mesi, per l’igiene professionale e l’esame orale.

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